giovedì 24 settembre 2009

… con delle chiese così brutte, poi dicono che uno diventa ateo…

Mi capita ogni tanto di viaggiare, come probabilmente succede a molti di voi. E mi capita spesso di trovarmi beatamente cullato alla vista delle nostre bellissime città e di paesaggi mozzafiato.

Così mi capita, in questo stato d’animo di stupita e rapita ammirazione, di scontrarmi ancor più violentemente contro alcune delle peggiori manifestazioni architettoniche del nostro Paese. Mi è capitato di parlarne con altre persone (amici, o anche improvvisati compagni di viaggio) e di trovare molta solidarietà. Silenziosa solidarietà. In qualche misura, inavvertitamente, mi scoprivo a memorizzare e a catalogare le mie traumatiche esperienze architettoniche. A ricordare, insieme alle bellezze, anche le bruttezze.

Solo che in questo paese si possono tranquillamente dileggiare gli ecomostri quando sono ipertrofici residence, villette spalmate sulla schiena della valle dei templi, villaggi abusivi. Ma (non che questa sia una sorpresa) non ho mai sentito contestare la presenza di costruzioni talora ugualmente gigantiche, incoerenti, paesaggisticamente oltraggiose come le migliaia di chiesette e chiesone sparpagliate su tutto il territorio italiano.

Vedi i loro spigolosi tetti nelle periferie, le loro monumentali squadrosità nei quartieri popolari, il loro cemento a vista nelle frazioni balneari, le loro travi ferrose nei quartieri di nuova costruzione. Occhieggiano le più moderniste e ricercate nelle città, dove fingono di essere giovanotte e sbarazzine, queste anzianotte costruzioni che ricordano tanto l’Aschenbach della Morte a Venezia. Si pittano e si tingono, fanno vetrate fumettose, icone stilizzate, facciate audaci.

È giunto il momento di osare, di estrarre questo silenzioso e mesto catalogo dalla rimozione dei miei ricordi, ed esibirlo pubblicamente affinché altri che come me soffrono silenziosamente possano espellere le loro sofferenze architettoniche.

Finalmente possiamo dirlo in coro, e dimostrarlo: QUESTE CHIESE SONO BRUTTE. Sono degli ecomostri, degli insulti anche al più elementare principio estetico. La religione non c’entra, se non marginalmente. C’entra perché alcuni parroci credono di poter fare quello che gli pare e rimanere impuniti. Credono di poter deturpare le nostre città, borghi, paesini, frazioni con le loro palafitte, coi loro travi rugginosi, coi loro puntuti crocifissi, coi loro capannoni affrescati. Le critiche, in questo Paese timorato di dio, non sono ricevibili. I piani regolatori si piegano al volere dei vescovi, e anche le popolazioni, magari solo per quieto vivere.

Non ho certo pretese di rivoluzione sfogando la mia frustrazione qui. Ma magari, chissà, un po’ alla volta altre persone scopriranno il loro buonsenso e diranno ai signori architetti-chierichetti che no, non è proprio il caso di fare un triangolo di ferro e cemento proprio davanti casa nostra.

Mandatemi le vostre esperienze, le foto delle vostre brutte vicine di casa. Andate a caccia su internet (in 10 minuti ne ho trovate almeno 5 che meriterebbero un premio per l’architettura più offensiva del mondo) e mandatemi il risultato, insultato: bruttechiese at gmail.com

Non c’entrerà la religione ma diciamocelo così, tra noi… con delle chiese così per forza uno diventa ateo! Queste chiese così brutte, per me, sono la prova che dio non esiste

4 commenti:

  1. ciao Lindoro, non trovo come mandarti una mail, allora ecco qui
    http://www.navytrieste.com/Immagini_trieste/monte_grisa.jpg
    http://img409.imageshack.us/i/3559gt2.jpg/#q=santuario%20di%20monte%20grisa
    http://static.panoramio.com/photos/original/6773093.jpg
    http://www.natisone.it/gnovis/archivio/foto3/031122vetren7a.jpg
    due "perle" della mia regione, il Friuli Venezia Giulia, con il santuario di Monte Grisa a Trieste, ed il campanile di Mortegliano (Udine) campinoe in altezza, ma non in estetica certo...
    Dario

    RispondiElimina
  2. ciao Lindoro!
    approvo il tuo progetto, finalmente qualcuno che la pensa come me!
    Solo che io parlo da persona che la fede l'ha ritrovata. Sicuramente la fede non c'entra con l'aspetto estetico e materiale di una chiesa, come diceva Gesù, non servono i templi, perchè la fede si esprime nella vita di tutti i giorni. Però quando mi capita di vedere o di entrare in una chiesa orrida, mi sento distratta e mortificata da tanta bassezza. Mi sembra proprio una mancanza di rispetto verso i credenti e verso il buon gusto in genere.
    Per me il Bello può avvicinare al sacro, un bel quadro, un bel paesaggio possono darci delle emozioni forti anche a livello spirituale. Il contrario lo fanno certi obrobri architettonici moderni.
    A settembre mi sposo, e la chiesa della mia parrocchia è una scatola terrificante, che si armonizza nel quartiere solo con l'edificio del supermercato che ha di fronte.
    Non posso cambiare chiesa solo per motivi estetici, perchè ritenuti, dai preti che devono rilasciare il nulla osta, banali e superficiali. Invece per me nn è così e il tuo blog è una lunga riflessione a favore della mia tesi!!

    RispondiElimina
  3. Cara Elisabetta, non sai quanto piacere mi ha fatto ricevere il tuo commento sincero e disincantato. Sarebbe anche qeusto un'ottima risposta all'"anonimo viserbese" che mi ha scritto in corrispondenza di un altro post.

    Non ho dubbi che dai miei commenti traspaia un mio certo anticlericalismo (né faccio nulla per nasconderlo), ma cerco sempre di non giudicare le persone nelle loro convinzioni più intime. Quando una persona fa delle scelte in libera coscienza come nel tuo caso, per me va sempre bene e ne sono sempre felice. L'esercizio della libertà personale è una cosa difficile e va sempre ammirato, specialmente in questi tempi dove c'è sempre qualcuno che cerca di importi la cosa "giusta" in cui credere.

    Ti faccio moltissimi sinceri auguri per il tuo matrimonio e spero di leggere altri tuoi commenti in questo spazio (che ahimè non trovo mai il tempo di seguire o di aggiornare).

    RispondiElimina
  4. Queste chiese così brutte, per me, sono la prova che per costruire chiese la fede in Dio non è un accessorio. Orazio Pecci

    RispondiElimina