giovedì 27 gennaio 2011
Segnalazione forum
http://www.skyscrapercity.com/showthread.php?t=361946
Oratorio Ognissanti a Milano
Che dite, quest'ultima non vi ricorda niente? ...
Uno sponsor? Pubblicità occulta? Messaggio subliminale ai frequentatori dell'oratorio? Ai POSTER l'ardua sentenza!
San Mario martire a Vigolzone, PC
Mi scrive Berna da Piacenza: "Mi rincresce spesso che molte persone sfortunate non potranno mai ammirare la Chiesa parrocchiale dedicata a San Mario Martire in località Vigolzone, in provincia di Piacenza."
Be', come si dice: la fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo. Giudicate voi.
Contributi da Gallarate
Mi scrive Sandro da Gallarate segnalandomi un paio di esemplari affascinanti.
La parrocchia di San Paolo (che sembra la chiesa dei puffi) ha delle linee sinuose, e almeno ha di positivo di essere originale e poco invadente.
Diverso il caso della "Disco-chiesa" come Sandro riferisce i cittadini la chiamino: la chiesa della Madonna della speranza
Davvero notevole il tunnell con la madonnina, me lo immagino di sera pieno di luci strobo. Il campanile è quel traliccio appaltato all'Enel.
venerdì 4 dicembre 2009
Petizione contro il monopolio di Comunione e Liberazione in Lombardia
La Regione Lombardia, guidata dal ciellino Roberto Formigoni, ha sospeso per un mese dalle funzioni e dallo stipendio un suo funzionario, Enrico De Alessandri. Il motivo? Ha scritto un libro con cui ha attaccato il “sistema” di governo di Comunione e Liberazione. Il volume, dal titolo Comunione e Liberazione: assalto al potere in Lombardia è presentato sul sito Studi di teologia politica, curato dallo stesso De Alessandri. Il funzionario ha altresì dato vita a una petizione online sul potere monopolistico sdi Comunione e Liberazione nella regione Lombardia. I vertici del Pirellone si sono difesi sostenendo che il provvedimento era obbligato: i dipendenti non possono denigrare il proprio datore di lavoro.
(dal sito www.uaar.it)
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Sign for SUL POTERE MONOPOLISTICO DI COMUNIONE E LIBERAZIONE NELLA REGIONE LOMBARDIA
sabato 21 novembre 2009
CH IESA di S.D ONATO - Arezzo (AR)
Cedo la parola ad Alessandro:
ho guardato con grande interesse il tuo blog sulle "chiese dell'orrore" e ho pensato subito di inviarti un pò di foto di una chiesa nella periferia di _Arezzo_, la chiesa di San Donato (patrono della città!!!!!!!!).
Credo che sia un esemplare che non "sfigura" di certo in mezzo agli altri. Da notare la singolarità delle diciture nei quattro angoli dell'edificio: CH IESA e S.D ONATO e le caratteristiche linee color giallo trasversali, degne dei più periferici Hobby stores o di certe stazioni di metropolitane.
Purtroppo non ho potuto fare una foto totale, perché l'edificio è abbastanza grande e sarebbero sfuggiti quei dettagli che rasentano la comicità.
Quali dettagli? vediamo un po'...
BRRRR rabbrividiamo!
E che dire del campanile e della croce? Ti mando anche quelli... che ne pensi?
... Alessandro, non so davvero cosa pensare, se non chiedermi inorridito quale atroce peccato devono aver commesso quei parrocchiani per essere puniti così duramente...
Un saluto, diffondo il "verbo" e spero di poterti mandare altri obbrobri architettonici.
Diffondi diffondi... e soprattutto manda altri contributi. Direi che con questa ti sei piazzato a parimerito con il San Pio della Rotonda di Benevento, subito sopra la Ruota della sofferenza di Lecce. Un colpaccio, mi inchino al maestro!
San Giovanni Battista - Campi Bisenzio (FI)
Antologia di bruttechiese - Civitanova Marche (MC)
San Giovanni apostolo - Ponte d'Oddi (PG)
Nata da un progetto imposto con prepotenza della CEI di Roma (ha bocciato tutti i progetti locali e imposto il suo) e dalla mente malata di un pseudo professore di architettura capace (sino ad allora) di fare cimiteri, cripte, e mausolei.
Violate tutte le più banali norme e principi della tutela del paesaggio e promozione/difesa del bello, ignorata la cultura estetica religiosa del popolo italiano, mandati a quel paese tutti quegli artisti che hanno reso bella e visitabile l'Italia. Guardando una delle tante chiese vicine a questo mostro l'animo di un uomo è invaso da uno stato d'animo (ognuno pensi al suo), e guardando questo mostro, quale è lo stato d'animo che si prova? Basterebbe questo per capire cosa si è creato. Spero che si riesca ad abbatterlo presto e che qualcuno paghi per lo scempio fatto
Illuminante il commento di Don Antonio Santantoni, liturgista:
Alla chiesa parrocchiale di Ponte d'Oddi a Perugia si può accedere dai diversi punti cardinali; ognuno di essi offre un diverso colpo d'occhio sull'edificio. Sorge sul fondo di un modesto avallamento tra due collinette ricoperte di verde, attorniata da tetti rossi e bianche facciate di case e palazzi di 3-5 piani. Una presenza difficile da ignorare. Il rosso ocra del mattone conferisce alla struttura di soli 13 metri di altezza un'immagine di notevole solidità.
Struttura importante dal punto di vista urbanistico, essa rispecchia adeguatamente la poetica architettonica dell'autore: "Difficile in Zermani tracciare il confine fra spazi sacri e le opere civili" (Andrea Volpe). Vedendola, verrebbe fatto di pensare più a un capannone che a una chiesa. C'è tutto lo Zermani-pensiero: "La soglia che distingue sacro e profano si è progressivamente assottigliata nel nostro secolo, fino ad apparire matericamente inafferrabile."
L'aula liturgica riceve luce dal nastro sommitale: è sufficiente o si sente la mancanza di altri momenti luministici che articolino il percorso interno?
L'aula sacra non soffre di mancanza di luce: la grande fascia luminosa che percorre tutta la copertura dell'aula le assicura una buona luminosità ben distribuita nei momenti non liturgici. Non sono in grado di dire in che misura la luce artificiale riesca a rimediare al deficit di luce 'dinamica' nei vari riti della liturgia in atto. Assai apprezzabile la calda luce, tutta artificiale, della cappella senza finestre della riserva eucaristica.
La successione chiesa-sacrestia-cappella-sagratosuperiore in linea retta si legge come un continuum logico o come serie di momenti separati?
È certamente uno dei punti più deboli di quest'opera per il resto apprezzabile. La passione per certe alchimie numeriche e per certe sequenze lineari può giocare qualche brutto scherzo, come il pesantissimo dislivello che separa la cappella feriale dall'aula maggiore. Sono decine e decine di gradini, e quando sei sopra hai già dimenticato ciò che hai lasciato in basso.
Ma, al di là delle critiche possibili, il parroco riferisce di trovarsi bene in quella chiesa, né la cambierebbe con un’altra. (L.S.)
Ogni altra parola sarebbe superflua.
San Pietro apostolo - Pescara (PE)
ho scovato un paio di immagini della brutta chiesa della mia città, che, comunque, non le rendono affatto giustizia, nel senso che la abbelliscono alquanto, almeno [la prima].
la veduta aerea invece la rivela in tutto il suo nonsense: sembra un rotolo schiacciato di carta igienica lasciato lì...e che dire della vista di taglio? un monumento al gusto dell'orrido!
poi fammi sapere quanto ti è dispiaciuta.
Cara Alessia, mi è dispiaciuta tantissimo anche questa!
P.S.: Notevoli i balconcini proprio sopra l'ingresso, dev'essere stata una richiesta della perpetua che non sapeva dove andare a scrollare la tovaglia con le briciole di pane...
San Pietro - Galciana (PO)
L'architetto doveva essere tanto sicuro del fatto suo che ha voluto, con l'enormità dell'edificio, mostrare a tutti le sue doti di progettista di stazioni ferroviarie.
Il confronto con la vecchia chiesa non lascia spazio a dubbi...
... un altro riuscitissimo caso di modernizzazione urbana!
Madonna del Bosco - Spinazzola (BAT)
Nel paesino dove vivo (Spinazzola), e dove di solito nulla si muove, nel bene e nel male, le chiese sono quelle di spoglio stile barocco di maniera locale di fine '600, come ce ne son tante... Ti accludo tuttavia foto e piccola storia del Santuario della Madonna del Bosco (attualmente inesistente... dico il bosco... della madonna non ho informazione alcuna)... E' la chiesa di "più nuova" fabbricazione e probabilmente più brutta delle altre qui presenti.
Ecco la storia acclusa:
Si trova a circa 2km dal paese, costruito nel 1971 nella località dove era stato il vecchio Santuario, costruito nel XVI secolo, in un bosco fitto di quercie e cerri in onore della Madonna.
Leggiamo nello "Istrumento di vendita del feudo": "Distante da detta terra verso Ponente, si trova la chiesa di Santa Maria del Bosco dentro la defensa dell'Università, la quale chiesa è ad una Nave, coverta con tetti.
In testa è l'altare maggiore con un icona di S. Maria del Bosco e, dietro dell'altare, vi è il choro alla sinistra, tra la Cappella di Santo Onofrio e San Pio: Sopra tela con cornice negra. Vi sono molte stanze pro comodità, in piano è la bocca della cisterna..."
In seguito il piccolo Santuario fu ingrandito da una devota sconosciuta. Il quadro della Madonna che vi si venera non è firmato né datato.
E' attribuito ad A. Stabile (1584) ed è stato restaurato dalla Soprintendenza delle Belle arti di Bari.
Mi piace quest'aria da capannone industriale, e il tentativo di abbellirlo con quelle finestrine a sesto acuto. Naturalmente l'effetto, combinato col tetraedrico campanile circondato da una ringhiera come un fumaiolo, è l'esatto opposto. Il campanile traforato pare un castello di carte che si regge in piedi a malapena.
Mi fanno impazzire le finestre finte sui lati dell'ingresso, un autentico tocco da maestro.
Cuore Immacolato di Maria - Valdragone (RSM)
Per usare le parole del sito Viaggi spirituali, il meraviglioso disco volante che vedete sarebbe...
Un santuario certamente moderno, realizzato con stile da terzo millennio ma ugualmente in linea con la delicatezza e la sensibilità propria della spiritualità mariana.
In effetti, coincide anche con la delicatezza e la sensibilità del vescovo Negri quando dichiara cose di questo tipo:
Se anche 99 persone su 100 ritenessero che l’omosessualità’ e’ un diritto e non un disordine grave, questo non cambierebbe di un capello la posizione della Chiesa. Perché la Chiesa parla in base a ciò che e’ giusto e vero e buono.
O anche, su Eluana,
È certamente una tragedia di proporzioni colossali che si renda legittimo l’assassinio di una persona adulta ma debole e indifesa. È una tragedia etica e sociale di proporzioni spaventose, ma soprattutto, e questo è il punto, è la fine della nostra civiltà italica.
martedì 13 ottobre 2009
martedì 6 ottobre 2009
Statua di INDOVINATE-CHI a San Giovanni Rotondo (FG)
Niente da dire, il cartonato sovraimpresso rende ancora più grottesca la sofferente figura. Speriamo che non riceveranno soldi pubblici per questo ennesimo scempio.
Santuario della Madonna delle lacrime - Siracusa (SR)
Mi scrive Vincenza (che ringrazio per la segnalazione): "Da notare oltre alla bruttezza della costruzione in sé, l'enormità della chiesa che ti colpisce come un pugno nell'occhio e non si riesce a non vederla. Spero non ti piaccia abbastanza da meritarsi un posto nel tuo blog." Cara Vincenza, non mi piace moltissimo!
Alcune frasi prese dal sito, che da sole fanno scompisciare dal ridere quando si osserva un po' da lontano l'oggetto in questione:
Il progetto degli architetti francesi Michel Andrault e Pierre Parat, scelto sulla base di un concorso internazionale, è un'opera d'arte che esprime, con grande intensità, il sentimento religioso dell'uomo d'oggi e simboleggia la lacrima della Madonna. Il Santuario è una arditissima costruzione assimilabile ad un paraboloide iperbolico [...] È un'opera, nel suo genere, fra le più originali del mondo. [...] Per la realizzazione del progetto del Santuario, auspicato dai Vescovi di Sicilia, fu indetto un concorso internazionale. Parteciparono 100 architetti di 17 nazioni.[Pensate quanto dovevano essere brutte le altre proposte! NdR] La forma è soggetta a varie interpretazioni. Gli architetti si proponevano di realizzare strutturalmente il concetto ed il senso di elevazione dell’umanità verso Dio. Infatti, la pianta con la sua circolarità vuole rappresentare l’umanità, che man mano, grazie all’innalzarsi dei costoloni e l’aumentare dell’intensità della luce, si protende verso Dio. Altri significati attribuiti alla sua forma sono quelli di: faro, identificabile con Maria che conduce verso il porto che è Gesù; tenda, entro la quale la Madre accoglie i suoi figli per condurli al Padre; lacrima che scende dall’alto. L’immensa e solenne “aula”, è pavimentata con marmi pregiati che riproducono una stella: Maria stella mattutina che annuncia il sole che sorge, Gesù.
Dal Triveneto con furore
Il santuario di Monte Grisa a Trieste. Anche voi avete la sensazione che debba uscirne da un momento all'altro l'Uomo da sei milioni di dollari?
Il campanile di Mortegliano (Udine). Come sottolinea giustamente Dario: "Campione in altezza, ma non in estetica".
Si nota, nella foto notturna, un'antenna di telefonia cellulare. La gara tra quale delle due strutture sia più scheletrica è ardua. Forse a quello serve l'illuminazione notturna: di giorno un po' di attenzione viene distolta, ma di notte questo minareto cattolico domina la vista e umilia l'antenna concorrente (oltre che disgustare gli sventurati astanti).
lunedì 28 settembre 2009
Complesso Parrocchiale San Paolo - Foligno (PG)
Certi architetti grandi e grossi (Fuksas in questo caso) sono talmente pieni di sé da non capire che il resto del mondo ha diritto di esistere.
Ammirate la bruttezza di questa chiesa da singola (sulla quale però si può discutere), ma soprattutto lo squallore rispetto all'ambiente circostante.
Saranno felici gli abitanti di Foligno, come se non ne avessero già avute abbastanza...
(Fonte delle foto: archiportale.it Foto © Moreno Maggi)
sabato 26 settembre 2009
Scultura di Padre Pio alla rotonda dei Pentri - Benevento (BN)
Di certo si candida a essere la concrezione di atomi più brutta della storia umana, subito dopo Maurizio Gasparri.
EDIT: per chi giustamente non può credere che una cosa così esista davvero, eccone una visione ricavata da Virtual Earth Microsoft:
Gruppo bronzeo di San Pio con bambini di Fatima - Martina Franca (TA)
come contributo alla tua galleria di mostri vorrei inviarti qualcosa di abbastanza osceno: GRUPPO BRONZEO DI S.PIO CON DUE BIMBI DI FATIMA. è una bruttura inconcepibile che modestamente abbiamo solo noi a Martina Franca, e infatti da poco è stata fatta domanda per inserire la ridente (?) mia cittadina nell'elenco dei beni UNESCO ( seriamente !!)
la storia di questa statua è lunga ( ne ha parlato anche ultimissime uaar) e se vuoi te ne scrivo in una prossima così puoi farci un commento
Infatti tra le altre cose è pure stata posizionata senza rispettare le procedure di legge che imponevano il nulla osta di soprintendenza b. architettonici.
venerdì 25 settembre 2009
Seminario Arcivescovile "Benedetto XVI" - Brindisi (BR)
Un seminario intitolato nientemeno che all'SS (sua santità, ovviamente) Benedetto Sedicente. E non è nemmeno morto!
"Ruota della sofferenza" (noto anche come "stargate") - Lecce (LE)
Cliccate per vederla ingrandita: bisogna ammirare i detagli di questa... i puntuti 10 comandamenti sono il top del cattivo gusto. (E poi non dite che il nome "ruota della sofferenza" non è appropriato)
Dall'esterno verso l'interno si può leggere un'accozzaglia di frasi e pensierini da seconda elementare:
- IO SONO IL SIGNORE DIO TUO
- Una corona di omini stilizzati, con al testa triangolare e un buco in pancia, che si tengono per mano... o sono dei cavatappi?
- Una parata di aggressivi cerchietti, ognuno con un comandamento, le cui scritte sono rette da punte simili alle fauci affilate di un Cerbero, che ti bada e ghermisce, abbaiandoti "NON COMMETTERE ATTI IMPURI".
- "Pace" scritto in varie lingue
- "Cristo figlio del dio vivo" - "donaci la pace"
- "Pace" scritto in un altro po' di lingue
- "Portaci al padre" - "spirito santo"
- "INRI" che sovrasta una croce tedesca (mah...)
- Quattro colombi in fil di ferro che portano dei ramoscelli d'ulivo... anche quelli ovviamente in fil di ferro!
- ... e poi il colmo... un pertugio ad altezza d'uomo (il che dà anche la misura di questo obbrobrio) sovrastato dalla scritta "La porta di dio padre è sempre aperta."
EDIT: fonte certa riferisce che la struttura ha questa forma circolare per somigliare a un'ostia.
Parrocchia di Santa Maria - Viserba (RN)
A destra, sulla facciata, si può vedere con un po’ di acume visivo una faccia lunare che porta su di sé quella che pare una pedata, o una scaletta. Eh, i miracoli della religione… l’uomo sulla luna! E dire che una volta pensavano che la luna fosse fissata su una sfera di cristallo e che girasse intornoa noi! Aspetta, questo è vero… è la prova che non c’è conflitto fra fede e scienza! Ma tra religione e architettura, la guerra è aperta.
Ricordo che durante un temporale quella croce di ghisa, che da sola sarà pesata 15 tonnellate, è caduta. L’hanno sostituita con una degna della stazione orbitante Mir da tanto è fatta di tubi di ferro appuntiti. Come se non bastasse, con un tocco di agghiacciante modernità, hanno aggiunto una glaciale luce blu che nottetempo inonda la costruzione, adagiando questo monoblocco basaltico su un cuscino azzurrognolo. Magari… magari volasse via su una nuvola…
Gli interni sono conformi alla leggerezza dell’esterno. L’architetto deve aver visto la foto della Sagrada Familia e dev’essersi messo in testa di imitare Gaudì. Pessima idea, risultato tragico. Il soffitto buio incombe come una minacciosa nuvola tempestosa sulla testa dei fedeli, che vedono abbacinati intorno all’altare le strane luci che paiono provenire da un miraggio, o da una pasticca di LSD. Una croce-lampadario, mirabile esempio di polisemia oggettuale, domina l’altare anche lui rigorosamente in cemento armato. Nella foto non si vede, ma le stazioni della via crucis che contornato i muri di mattoni a vista sono talmente stilizzate da risultare incomprensibili, perfino grottesche. Qualche ciuffo di fiori buttato qua e là in un vaso di moplen non è in grado di contrastare la pesantezza della tarchiata costruzione, e mestamente scompare chinando il capo come un salice, in un pianto dirotto.
giovedì 24 settembre 2009
… con delle chiese così brutte, poi dicono che uno diventa ateo…
Così mi capita, in questo stato d’animo di stupita e rapita ammirazione, di scontrarmi ancor più violentemente contro alcune delle peggiori manifestazioni architettoniche del nostro Paese. Mi è capitato di parlarne con altre persone (amici, o anche improvvisati compagni di viaggio) e di trovare molta solidarietà. Silenziosa solidarietà. In qualche misura, inavvertitamente, mi scoprivo a memorizzare e a catalogare le mie traumatiche esperienze architettoniche. A ricordare, insieme alle bellezze, anche le bruttezze.
Solo che in questo paese si possono tranquillamente dileggiare gli ecomostri quando sono ipertrofici residence, villette spalmate sulla schiena della valle dei templi, villaggi abusivi. Ma (non che questa sia una sorpresa) non ho mai sentito contestare la presenza di costruzioni talora ugualmente gigantiche, incoerenti, paesaggisticamente oltraggiose come le migliaia di chiesette e chiesone sparpagliate su tutto il territorio italiano.
Vedi i loro spigolosi tetti nelle periferie, le loro monumentali squadrosità nei quartieri popolari, il loro cemento a vista nelle frazioni balneari, le loro travi ferrose nei quartieri di nuova costruzione. Occhieggiano le più moderniste e ricercate nelle città, dove fingono di essere giovanotte e sbarazzine, queste anzianotte costruzioni che ricordano tanto l’Aschenbach della Morte a Venezia. Si pittano e si tingono, fanno vetrate fumettose, icone stilizzate, facciate audaci.
È giunto il momento di osare, di estrarre questo silenzioso e mesto catalogo dalla rimozione dei miei ricordi, ed esibirlo pubblicamente affinché altri che come me soffrono silenziosamente possano espellere le loro sofferenze architettoniche.
Finalmente possiamo dirlo in coro, e dimostrarlo: QUESTE CHIESE SONO BRUTTE. Sono degli ecomostri, degli insulti anche al più elementare principio estetico. La religione non c’entra, se non marginalmente. C’entra perché alcuni parroci credono di poter fare quello che gli pare e rimanere impuniti. Credono di poter deturpare le nostre città, borghi, paesini, frazioni con le loro palafitte, coi loro travi rugginosi, coi loro puntuti crocifissi, coi loro capannoni affrescati. Le critiche, in questo Paese timorato di dio, non sono ricevibili. I piani regolatori si piegano al volere dei vescovi, e anche le popolazioni, magari solo per quieto vivere.
Non ho certo pretese di rivoluzione sfogando la mia frustrazione qui. Ma magari, chissà, un po’ alla volta altre persone scopriranno il loro buonsenso e diranno ai signori architetti-chierichetti che no, non è proprio il caso di fare un triangolo di ferro e cemento proprio davanti casa nostra.
Mandatemi le vostre esperienze, le foto delle vostre brutte vicine di casa. Andate a caccia su internet (in 10 minuti ne ho trovate almeno 5 che meriterebbero un premio per l’architettura più offensiva del mondo) e mandatemi il risultato, insultato: bruttechiese at gmail.com
Non c’entrerà la religione ma diciamocelo così, tra noi… con delle chiese così per forza uno diventa ateo! Queste chiese così brutte, per me, sono la prova che dio non esiste